Corso di assaggiatore dei mieli in Cilento

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Il mondo dell’apicoltura è un mondo estremamente affascinante e variegato. L’apicoltore è, in genere, una persona particolare, e tra tutti gli apicoltori conosciuti sinora ho sempre osservato alcuni tratti comuni che ne fanno quasi un genere umano a parte. L’apicoltore ha una sensibilità e una gentilezza d’animo quasi automatiche, si tratta di persone sempre ben disposte verso il prossimo e, in generale, molto gentili nei rapporti interpersonali.
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Ho sempre pensato che questo avesse una qualche correlazione con il loro lavoro: le api sono particolarmente sensibili allo stato emotivo dell’operatore ed, effettivamente, c’è bisogno di molta calma e molto self-control quando ci si trova nel bel mezzo di un nugolo ronzante di api abbastanza infastidito dalla presenza di questo signore vestito di giallo che va a curiosare tra i favi.

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Oltre a queste considerazioni personali c’è da rilevare che il lavoro degli apicoltori ha un’importanza significativa per le tutte le tematiche di salvaguardia e difesa dell’ambiente. Le api e gli altri insetti impollinatori giocano un ruolo essenziale negli ecosistemi: un terzo del nostro cibo dipende dalla loro opera di impollinazione. Se questi preziosi insetti sparissero, le conseguenze sulla produzione alimentare sarebbero devastanti. Chi impollinerebbe le coltivazioni? L’impollinazione artificiale è una pratica faticosa, lenta e costosa. Il valore di questo servizio, offerto gratis dalle api di tutto il mondo, è stato stimato in circa 265 miliardi di euro all’anno. Difendere le api è quindi di nostro interesse, anche da un punto di vista economico.
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Dalla fine degli anni ’90, molti apicoltori (soprattutto in Europa e Nord America) hanno iniziato a segnalare un’anomala e repentina diminuzione nelle colonie di api. L’opera di impollinazione che svolgono queste piccole regine della biodiversità, è fondamentale per la produzione alimentare. E in questo, sono aiutate anche da altri insetti come bombi, farfalle e vespe. Un terzo del cibo che mangiamo dipende dall’impollinazione degli insetti: ad esempio zucchine, albicocche, mandorle, coriandolo, olio di colza, e molti altri…
Solo in Europa, oltre 4.000 verdure dipendono dall’impollinazione degli insetti.
Oggi, le api continuano a morire e il loro inesorabile declino ha impatti anche sugli esseri umani. La nostra vita dipende dalla loro.

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C’è bisogno di sensibilizzare i consumatori circa le tematiche di difesa dell’ambiente ma, nondimeno importante, urge un lavoro di informazione che metta in risalto i vantaggi derivanti dall’uso di miele e altri prodotti dell’alveare. La propoli, ad esempio, ha proprietà antibiotiche, antinfiammatorie, antiossidanti, antisettiche etc.etc.
Il miele viene usato sin dall’antichità come vero e proprio farmaco in alcune affezioni specifiche, soprattutto quelle a carico dell’apparato respiratorio. Per i greci era il “cibo degli dei” e Pitagora lo raccomandava per una vita lunga.
In Cilento abbiamo un’ottima produzione di miele e l’Associazione Apicoltori della Provincia di Salerno, presieduta da Michele Giordano ha organizzato nei giorni 14, 15, 16 e 17 Aprile un corso di “Introduzione all’analisi sensoriale del miele” (Bando Reg. 12/34) presso l’agriturismo “Il Falco del Cilento” a Torchiara (Sa).

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Docente del corso la dott.ssa Maria Lucia Piana dell’associazione “Ambasciatori dei mieli“.  Il corso è il primo passo del percorso formativo per giungere all’iscrizione all’Albo degli esperti di analisi sensoriale del miele. Il passaggio successivo è il “Corso di perfezionamento di I° livello” che si può fare dopo tre mesi dal primo corso per poi arrivare, infine, al “Corso di perfezionamento di II° livello” che culmina nell’esame finale e conseguimento dell’iscrizione all’albo.
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Il primo corso dà uno strumento di valutazione del miele. Perchè questo strumento sia completo è necessario, però, che si continui a lavorare nel periodo successivo all’evento formativo.
Il corso però è anche uno strumento molto utile a chi vuole avere una scala di valutazione più ricca e un’acquisizione di competenze specifiche nell’ambito del proprio lavoro di apicoltore senza, necessariamente, voler completare tutto il percorso.

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L’evento ha visto la partecipazione di un cospicuo numero di partecipanti, in larga parte apicoltori ma anche semplici curiosi e persone interessate alle tematiche trattate. La cosa molto suggestiva è stata la possibilità di addentrarsi nella scoperta di un mondo molto affascinante fatto di aromi, di profumi, di sentori e di essenze, in alcuni casi, sconosciute e poco diffuse nel nostro territorio.

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Abbiamo così scoperto che per la valutazione dei mieli c’è una “ruota degli odori e degli aromi” che ci aiuta a catalogarne opportunamente i vari tipi.
Le modalità di assaggio sono state definite alla fine degli anni ’70 da Michel Gonnet che è considerato il padre di tale tecnica.

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Abbiamo avuto la possibilità di assaggiare il miele di Ailanto, un miele molto particolare dal sentore di uva moscata, oppure il miele di Tiglio, sempre balsamico ma con note mentolate… Il miele di Tarassaco classificato come miele dal sentore “animale” con spiccate note di valeriana… l’essenza caramellosa dei mieli di Melata ed Erica… l’amaro amabile del Castagno e del Corbezzolo (il mio preferito)… le essenze delicate dell’Acacia, della Sulla, del Rododendro, del Girasole… l’aroma profumato del miele di Agrumi. del Cardo, del Timo… e poi l’Eucalipto, la Colza… insomma, un fine settimana all’insegna dello stordimento da essenze profumate e da sentori meravigliosi…

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Al di là delle considerazioni prettamente tecniche sui vantaggi di queste iniziative bisogna porre l’accento sulla necessità di insistere sui percorsi di formazione che qualificano gli operatori e gli appassionati di un determinato settore ma, soprattutto, danno dignità ad un territorio dove, storicamente, le possibilità di far proprie le tematiche specifiche legate al mondo rurale sono rare e poco valorizzate.
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Ci corre l’obbligo di ringraziare l’Associazione Apicoltori della Provincia di Salerno, il presidente Michele Giordano, i partecipanti tutti, l’agriturismo “Il Falco del Cilento”, l’associazione “Ambasciatori del miele” e la dott.ssa Maria Lucia Piana.

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